Il 2 ottobre 2017 si svolgeva a Las Vegas un a noi anonimo festival musicale country, durante il quale l'ennesimo pazzo, un pensionato americano di 64 anni, in "ferie" nella capitale del vizio da qualche giorno, armato fin sopra la testa, cominciava a sparare dalla camera di un albergo che si affacciava giusto sul prato dove si svolgeva il festival. Con un'arma sembra da lui stesso modificata per renderla automatica (spara colpi a profusione senza dover ripremere il grilletto ad ogni proiettile) faceva fuori una sessantina scarsa di umani e ne feriva un mezzo migliaio.
Della notizia ne sapevo qualcosa solo qualche ora dopo l'evento, in quanto in quegli attimi precisi in cui si consumava la carneficina, stavo sorvolando l'Oceano Atlantico alla volta di Philadelphia, scalo dal quale, dopo 2 ore, sono ripartito per la California, precisamente per la città di San Francisco.
Avevo organizzato da alcuni mesi, assieme a mio fratello, un viaggio di due settimane alla scoperta della West Coast. Viaggio che abbiamo fatto partire, volo escluso, proprio da questa città.
Era per me la prima volta negli USA. Prima, non mi ero mai costruito, volontariamente o meno, la situazione per andarci. A cose fatte, mi pentirei di non esserci andato, perché ciò che ho visto è riuscito, in talune occasioni, a lasciarmi senza parole.
Per ragioni di tempo limitato e voglia di vedere più cose possibili, abbiamo dovuto strutturare la vacanza in un giro on the road che ci ha fatto toccare parecchie località sparse per California, Utah, Nevada ed Arizona, senza rimanere in alcuna di esse più di 2 notti (le prime due passate a San Francisco). Con rammarico per alcuni luoghi, da una parte, ma non c'era alternativa.
Il nostro viaggio è cominciato da Chinatown, a San Francisco. Il quartiere dove è stato girato un classicone intramontabile degli anni '80, Grosso guaio a Chinatown, film assolutamente imperdibile, come la visita al quartiere.
Oltre ad alcune vie più turistiche, che molto ricordano le bancarelle di t-shirt, souvenirs e paccottiglia varia di una città asiatica, ci siamo addentrati in vie più genuine, dove i negozi vendevano solo frutta e alimentari, articoli in molti casi (come sempre!) sconosciuti, dove gli unici non cinesi eravamo io e mio fratello. Caos in ogni angolo della strada, alle 10 del mattino, ma nessuno che parla con nessuno, nessuno che si scontra con nessuno. Anche i "locali" sembravano incuriositi dai mille negozi e cercavano dove fare il business migliore.
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La Transameric Pyramid vista da Chinatown |
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Alcuni edifici sono adornati in maniera particolarmente pittoresca |
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Nelle strade che fanno da confine, il quartiere si confonde con il resto della città |
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In un parco, invece, si tengono lezioni all'aperto di Thai Chi con il ventaglio. Il più giovane aveva forse 55 anni. |
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Accesso alla Lombard Street, la strada più tortuosa del mondo |
San Francisco è una città veramente pittoresca, come ne parlano le guide, ed è un mix di quartieri con identità distinte. Si passa dal quartiere portuale, a quello finanziario, appunto a Chinatown, al quartiere del Civic Street, alla spiaggia sul Golden Gate, ai quartieri aggrappati alle colline che sorgono in pieno centro città. Le strade sono tortuose e raggiungono una pendenza molto significante. Sembra quasi impossibile che ci sia qualche pazzo che gira con la bicicletta: è matematico che in alcune zone della città sia assolutamente impossibile usarla! E' difficile farsela a piedi. Le auto e le moto risalgono le vie con rapporti molto ma molto bassi, con il motore su di giri. I tram carichi di persone fanno una fatica boia!
Il più interessante tra i quartieri, probabilmente, per un giovane, è l'Haight-Ashbury, dove ufficialmente sono nati, giusto qualche anno fa, gli hippies. Il quartiere può essere volgarmente paragonato a Camden Town a Londra, con le dovute proporzioni. Forse è meno caotico e più "ordinato", ma i personaggi che lo frequentano...beh...hippies è far loro un complimento. Prima impressione del quartiere: avendolo raggiunto con una combinazione di cable bus (il tipico mezzo di trasporto di San Francisco) e autobus, all'apertura della porta del bus alla fermata più appropriata, siamo stati accolti da una zaffata di ganja che annebbiava la vista a chiunque! Qualche personaggio cercava di rifilarci "roba buona" per strada, mentre altri suonavano del pessimo grunge seduti su qualche panchina, chiedendo ovviamente un obolo. Lo stile vittoriano delle case è inconfondibile. I negozi e le attività commerciali sono molto variopinti. Vanno dal negozio vintage gestito da fattoni, a quello di design spicciolo gestito dall'hipster di turno, passando per quello sportivo con le bellissime casacche da baseball che costano un occhio della testa. Grandi affari si fanno in un megastore di musica, l'Amoeba Music, per chi ancora ama avere a casa cassette (!), dischi e CD, in quanto quelli usati partono da 1$, e ne hanno una miriade!
Per quanto riguarda la cucina, non mancano i ristorantini indiani, thai, cinesi, le pizzerie e, vabbè, i fast food.
Ci siamo fermati a tracannare qualche birra nei pub del quartiere, tra l'altro molto caratteristici. Tra questi spiccava il Molotov's, noto covo di ubriaconi inguaribili: già si spinavano parecchie pinte di birra alle 17 di un anonimo pomeriggio di ottobre. Non troppo tardi, ci siamo diretti verso casa, a Daly City, dove avevamo prenotato da dormire. Il tipico paese di periferia dell'America che vediamo nei film.
La zona del porto invece, si prefigura come la turistata del caso...miglior fortuna su altri siti.
E' comunque possibile visitare un sottomarino e una nave da guerra della seconda guerra mondiale, entrambi non indifferenti sia per qualità estetica che per stazza, a 20$ l'uno, oltre ad un museo di giochi e videogiochi "storici", quasi tutti ancora funzionanti: circa 200 attrazioni tenute molto bene, di una rarità invidiabile. I ristorantini di pesce (il granchio è la specialità del posto) sono altresì molto invitanti...il mio compagno di viaggio non ama particolarmente il pesce, per cui abbiamo saltato la sosta nei suddetti locali.
Le colline sulle quali sorgono la Coit (!) Tower e Lombard Street, sono invece molto caratteristiche e offrono una vista sulla città e sulla sua baia, una vista mozzafiato! La zona del Golden Gate è anch'essa molto particolare. I cartelli sulla spiaggia che citano "Swim at your own risk" la dicono lunga. I leoni marini non sono certo animali che si vedono tutti i giorni.
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Tram caratteristici della città |
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Il flipper di Indiana Jones, quello che ci ha fatto spendere ore e ore, lire e lire, alla domenica, in patronato a Dolo, dopo la messa del fanciullo! |
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La SS Jeremiah O'Brien, nave da guerra della 2a G.M., ormeggiata a San Franscisco. Sullo sfondo, la famosa prigione di massima sicurezza di Alcatraz. |
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Zoltar. Quello che su BIG fa diventare un bimbo Tom Hanks e fa diventare Tom Hanks nuovamente un bimbo! |
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Murales a sfondo chiaramente musicale nel quartiere di Haight-Ashbury |
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Quartiere costruito su una collina fotografato da Height-Ashbury |
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Tipico cartello stradale non facilmente decifrabile. Sembra che gli americani amino questa abitudine del gestore della strada. Quando si può parcheggiare? |
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Particolari del Mission District - quartiere finanziario |
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Scorcio del Bay Bridge, ponte a due piani, 5$ a macchina per passaggio |
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Cartello di invito, in pietra, sulla strada pedonale che porta alla sommità della Telegraph Hill... |
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...da dove si può ammirare la città dall'alto - qui spunta sempre Alcatraz in mezzo agli alberi... |
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e sorge la Coit Tower |
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Particolari della Lombard Street |
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Parte della SF Bay, con il famosissimo Golden Gate Bridge |
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Il Civic Center |
Alcuni numeri:
1: 1a volta negli Stati Uniti per me. 1a volta in cui faccio uso di Uber, per curiosità mista a consiglio dato da chiunque nella zona di San Francisco...giustamente!
1.16: il cambio euro/dollaro al momento della visita. Non particolarmente conveniente rispetto ad altri momenti storici, ma manco troppo malaccio, tutto sommato.
2: notti passate a San Francisco, prima di addentrarci nel vero viaggio on the road lungo le più famose strade americane.
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